Il nostro chef si allena in cucina in un modo tutto suo…
Quando da ragazzo iniziò i primi corsi di formazione, la prima cosa che il suo “maestro” gli diede fu una benda con la quale gli vennero coperti gli occhi e successivamente gli fu chiesto: “Se non sarai in grado di identificare ciò che assaggerai, non potrai mai provare nemmeno a cucinarlo”. Non c’è posto al mondo che lui ami più della sua cucina. Non importa dove essa si trovi, com’è fatta. L’importante è che sia una cucina, un posto meraviglioso, funzionale e vissuto. Magari con tanti strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che brillano di pulito. Un luogo davvero magico per passarci intere giornate.